Jon Blais era originario del Massachusetts. Ricevette la diagnosi di SLA nel maggio 2003, a soli 31 anni. I primi sintomi furono la debolezza muscolare e la difficoltà nel controllo motorio. Nel giro di pochi mesi, Jon cominciò a perdere mobilità, ma mantenne sempre la lucidità e una straordinaria forza interiore
Bob e Mary Ann Blais, i suoi genitori, e Jeff, suo fratello, lo hanno costantemente sostenuto, diventando suoi complici nella battaglia contro la SLA.
Fece della malattia una missione, con il coraggio tipico di un triatleta, quale era.
Nonostante la diagnosi e la progressiva perdita di forza muscolare, Jon partecipò all’Ironman delle Hawaii Affrontò 3,8 km di nuoto, 180 km in bici e 42 km di corsa, completamdo la gara in poco meno di 17 ore.
Alla fine del percorso, Jon si sdraiò a terra e fece, rotolando, gli ultimi metri fino al traguardo. Il suo gesto è stato ripetuto da tanti atleti che, durante le gare, si sono rotolati sulla linea del traguardo in suo ricordo.
Jon morì nel 2007, ma il suo esempio non muore.
Il coraggio di Jon ci ricorda che la SLA spegne tante cose, ma non il cuore nè la mente, e soprattutto non spegne la dignità e la caparbietà.
Jon, benedici dal cielo, mentre rotoliamo verso il traguardo!